Ottobre 4, 2015
Kyoto
Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale per contrastare il riscaldamento climatico, fenomeno di cui è assolutamente chiara e comprovata la responsabilità umana.
Il trattato, di natura volontaria, è stato sottoscritto l’11 dicembre 1997 durante la Conferenza delle parti di Kyoto (la COP3), ma è entrato in vigore solo il 16 febbraio 2005 grazie dalla ratifica del Protocollo da parte della Russia (che era avvenuta nel precedente Novembre 2004). Infatti, perché il trattato potesse entrare in vigore era necessario che venisse ratificato da non meno di 55 Nazioni, e che queste stesse Nazioni firmatarie complessivamente rappresentassero non meno del 55% delle emissioni serra globali di origine antropica: un obiettivo raggiunto proprio grazie alla sottoscrizione Russa.
La motivazione della nascita del Protocollo di Kyoto risiede nel contrasto al cambiamento climatico, probabilmente il più grande e preoccupante problema ambientale dell’era moderna, con le emissioni di CO2 in atmosfera che si costituiscono come il principale costituente dell’impronta ecologica umana.
Il Protocollo prevede che nel 2020 l’Europa dovrà:
- coprire i suoi consumi energetici finali con il 20% di produzione da fonti rinnovabili,
- aumentare del 20% l’efficienza energetica,
- diminuire del 20% le emissioni di gas serra.
Questi ambiziosi e necessari obiettivi sono diventati un motore per gli investimenti europei a livello globale. Dapprima il movimento è stato mosso con degli incentivi (fotovoltaico e il nuovo solare termico), ma ora occorre raggiungere la sostenibilità economica diminuendo i prezzi e lavorando sul risparmio dei consumi energetici. La possibilità di abbinare al risparmio energetico un sistema di finanziamento che diluisca la spesa nel corso degli anni è un’interessante opportunità per molti, privati, imprese, enti pubblici, cooperative e condomini. Si ci aggiungiamo le opportunità delle detrazioni fiscali fino al 65% per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti o il Conto Termico, ci accorgeremo delle opportunità offerte dal settore in questo momento.
Le pompe di calore sono inserite tra le tecnologie a elevato potenziale cioè quelle tecnologie che possono garantire una quota di risparmio energetico importante poiché sono quelle che possono apportare un contributo più consistente al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica fissati dal nostro Paese per il 2020. Un ulteriore sviluppo del settore potrebbe derivare dalla nuova tariffa dedicata per le pompe di calore, come previsto dal conto termico.
La prossima rivoluzione energetica, sia a livello nazionale che europeo, sarà nell’edilizia. Il settore delle costruzioni sarà chiamato a trasformarsi di fronte alle sfide energetiche richieste: dal 2021 tutti gli edifici europei dovranno avere consumi energetici “vicini allo zero” con costruzioni 10 volte meno energivore rispetto alla media degli attuali edifici.
Chi ha operato nella climatizzazione si è accorto che il panorama tecnologico degli ultimi trent’anni propone da sempre sistemi a pompa di calore che scambiano l’energia con l’ambiente esterno, soprattutto con condensatori ad aria, rendendoli vulnerabili alla mutevolezza del clima e soggetti alla criticità di funzionamento, soprattutto nei periodi di forte escursione termica sia estiva che invernale con forte compromissione dell’efficienza energetica. I rimedi a questi inconvenienti sono stati quantomeno contraddittori perché ricorrono ai soliti sbrinamenti elettrici o alle caldaiette di back-up che intervengono per venire in soccorso durante il periodo invernale più freddo. L’avvento della gestione elettronica degli inverter degli ultimi quindici anni ha migliorato di qualcosa il bilancio energetico ed economico di questi impianti, consegnandoci alla fine però bollette sempre più onerose.
Avere un’abitazione, uno stabilimento, un edificio autonomo e indipendente è oggi fattore di distinzione e prestigio. Si diventa cittadini “green” perché non si emettono gas nell’atmosfera e comunque, tutto ciò, al costo di una bolletta mensile azzerata.
Il mercato europeo dell’efficienza energetica chiede risparmio energetico, chiede energia prodotta da fonti rinnovabili, chiede abbassamento delle emissioni nocive e noi abbiamo un impianto unico e innovativo che risponde a tutte queste esigenze.
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